Marcello Mazzoni (Author)
La nascita nel 1881 del Manicomio di Teramo, sorto per accogliere in senso benefico i “mentecatti poveri”, fu dovuta ad una appagante intuizione di Berardo Costantini, medico e presidente al tempo stesso della Congrega di Carità, che comprese come il ricovero dei folli potesse tradursi in un proficuo business per accrescere le entrate dell'ente che amministrava. Le rette che derivavano dal ricovero dei folli ben presto costituirono la principale fonte di entrata nei bilanci della Congregazione di Carità di Teramo, tanto che in circa dieci anni la rendita della Congrega passò da 35.000 a 250.000 lire ed ebbe inizio un florido periodo di sviluppo per l'intera istituzione sanitaria. Il Manicomio, in secondo tempo qualificato come Ospedale Psichiatrico, divenne la parte preponderante dell'insieme di istituti della Congregazione di Carità concentrati nella cittadella sanitaria di Porta Melatina. Dopo i difficoltosi anni iniziali, grazie all'opera dei suoi primi alienisti, si affermò al suo interno una specifica cultura frenologica che pose il Manicomio di Teramo sullo stesso livello dottrinale dei principali istituti per malati mentali presenti in Italia. I folli ricoverati nel Manicomio di Teramo, in un primo tempo semplicemente rivestiti, nutriti e custoditi, in seguito furono dai primi alienisti studiati, diagnosticati e classificati. In mancanza di valide terapie furono adattati alla vita, vennero rieducati e predisposti a compiere attività lavorative ed occupazionali, ma vennero comunque anche assistiti e custoditi fino al termine della loro disperata esistenza. Negli ultimi decenni nell'Ospedale Psichiatrico, dopo il brutale periodo delle terapie somatiche e dell'elettroshock, i suoi degenti vissero la rivoluzione terapeutica con l'avvento delle prime sostanze farmacologiche attive sui disturbi comportamentali. Si dischiusero così le porte segreganti dell'istituzione a coloro che potevano ormai vivere in comunità senza aver più l'infame stigma di essere “pericolosi a se o agli altri”o di risultare di “pubblico scandalo”. Rimasero nella struttura solo i cronici e gli allettati ad attendere, a volte per lunghi anni, una dignitosa sistemazione. La chiusura definitiva della struttura manicomiale a Teramo avvenne infine nel 1998, evento terminale di una sofferta vicenda che si è protratta per più di un secolo. [Abstract translated by DeepL.com/Translator: This is the abstract in English… The birth in 1881 of the Teramo Asylum, which arose to accommodate the "mentally insane poor," was due to an intuition of Berardo Costantini, doctor and president of the Congregation of Charity, who understood how the hospitalization of the insane could translate into a profitable business to increase the income of the institution he administered. The fees that derived from the hospitalization of the insane soon constituted the main source of income in the budgets of the Teramo Congregation of Charity, so much so that in about ten years the Congregation's income rose from 35,000 to 250,000 liras and a flourishing period of development began for the entire health institution. The Asylum, later qualified as a Psychiatric Hospital, became the preponderant part of the Congregation of Charity's set of institutions concentrated in the health citadel of Porta Melatina. After the difficult initial years, thanks to the work of its first alienists, a specific phrenological culture was established within it that placed the Teramo Asylum on the same doctrinal level as the main institutes for the mentally ill in Italy. The insane admitted to the Teramo Asylum, at first simply clothed, fed and guarded, were later studied, diagnosed and classified by the first alienists. In the absence of valid therapies, they were adapted to life, were re-educated and prepared to perform work and occupational activities, but they were still also cared for and guarded until the end of their existence. In recent decades in the Psychiatric Hospital, after the brutal period of somatic therapies and electroshock, its inpatients experienced the therapeutic revolution with the advent of the first pharmacological substances active on behavioral disorders. Thus the institution's segregating doors were opened to those who could now live in the community without having the infamous stigma of being "dangerous to themselves or others "or of being of "public scandal." Only the chronically ill and the bedridden remained in the facility to wait, sometimes for long years, for a dignified placement. The final closure of the asylum facility in Teramo finally took place in 1998, the terminal event of a painful affair that lasted for more than a century.]
...MoreReview Massimo Aliverti (2022) Review of "La nave dei folli. Storia del manicomio di Teramo". Nuova Rivista di Storia della Medicina (pp. 7-10).
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