Sorcinelli, Paolo (Author)
Tchaprassian, Mihran (Author)
Metauro Edizioni
Physical Details: 272 pp.
Language: Italian
Il 1951 fu un anno di “acque cattive”. Da gennaio a dicembre fu un susseguirsi di nubifragi, di frane, di torrenti e fiumi impazziti. Dopo il Ferrarese e la Valtellina, il Comasco e il Trentino, il Piemonte e l’Umbria, agli inizi di ottobre un afflusso d’aria fredda di origine atlantica si scontrò con un fronte caldo proveniente dalla Tunisia. Una forte perturbazione interessò la Sardegna, la Sicilia e la Calabria, provocando 110 morti, diecimila senzatetto e l’abbandono di quattro paesi. Infine, a novembre, la piena del Po, le rotte di Occhiobello e la “grande alluvione” del Polesine, un territorio che qualcuno definiva un angolo d’Africa, a pochi chilometri da Bologna e da Venezia. Nei primi affannosi e caotici tentativi di soccorso, un camion carico di fuggiaschi fu travolto dalle acque e divenne il simbolo della prima tragedia dell’Italia repubblicana alle prese con i problemi della ricostruzione, delle contrapposizioni ideologiche della guerra fredda, del patto atlantico e della riforma agraria. Centomila ettari di terra allagati, duecentomila persone in fuga, 700 case distrutte, migliaia di animali annegati e un numero imprecisato di vittime. Un bilancio che sconvolse il Paese e che emozionò l’opinione pubblica di tutto il mondo. [Abstract translated by Google Translate: This is the abstract in English… In Italy, 1951 was a year of "bad waters." From January to December it was a succession of storms, landslides, torrents and crazy rivers. After the Ferrara area and Valtellina, Como and Trentino, Piedmont and Umbria, in early October an influx of cold air of Atlantic origin collided with a warm front from Tunisia. A strong disturbance affected Sardinia, Sicily and Calabria, causing 110 deaths, ten thousand homeless people and the abandonment of four countries. Finally, in November, the flood of the Po, the Occhiobello routes and the "great flood" of the Polesine, a territory that someone called a corner of Africa, a few kilometers from Bologna and Venice. In the first frantic and chaotic rescue attempts, a truck full of fugitives was overwhelmed by the waters and became the symbol of the first tragedy of Republican Italy grappling with the problems of reconstruction, the ideological oppositions of the cold war, the Atlantic pact and the reform agrarian. One hundred thousand hectares of land flooded, two hundred thousand people fleeing, 700 houses destroyed, thousands of drowned animals and an unknown number of victims. A budget that shocked the country and which excited public opinion around the world.]
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