Gianni Bedini (Author)
Sono passati quasi cinque secoli dalla fondazione dell’Orto botanico dell’Università di Pisa. Il fondatore, l’imolese Luca Ghini, incaricato della lettura dei semplici nell’Ateneo pisano, aveva avuto un’intuizione tanto semplice quanto efficace: costruire un giardino dove coltivare le piante per la didattica universitaria. Nessuno lo aveva fatto prima, ma molti, moltissimi lo hanno fatto dopo di lui. Oggi esistono circa 2000 orti botanici in tutto il mondo e il numero continua a salire. Nella loro lunga vita, gli orti botanici sono divenuti sedi di eccellenza per la promozione della conoscenza del mondo vegetale, aperti all’interesse dei ricercatori, di coloro che si dilettano nella botanica e di visitatori semplicemente incuriositi dal mondo verde. L’Orto pisano certamente interpreta questo ruolo, ma non si ferma qui. Come altri Orti botanici di antica istituzione, esso ha propiziato uno straordinario sodalizio tra scienza e arte, che tuttora è al cuore di molte delle iniziative e dei progetti che mette in campo. La visita all’Orto botanico di Pisa invita a entrare in uno spazio ricco di suggestioni, dalle molteplici dimensioni culturali. Centrale a ogni percorso è la sorprendente diversità di forme, colori e usi delle piante, su cui si inseriscono - come rami su un tronco - approfondimenti nell’ambito della storia, letteratura, arti visive, architettura, giardinaggio, orticoltura, etnografia. La guida alla visita dell’Orto di Pisa propone alcuni di questi spunti, con considerazioni sulla storia dell’Orto e sui personaggi che ne hanno definito i ruoli e assemblato le numerose collezioni, incluse quelle di pertinenza dell’annesso Museo botanico. [Abstract translated by DeepL.com/Translator: This is the abstract in English… Almost five centuries have passed since the foundation of the Botanical Garden of the University of Pisa. The founder, the Imola-born Luca Ghini, in charge of simple reading in the University of Pisa, had an intuition as simple as it was effective: to build a garden where plants could be grown for university teaching. No one had done it before, but many, did after him. Today there are about 2,000 botanical gardens around the world, and the number continues to rise. In their long lives, botanical gardens have become venues of excellence for promoting knowledge of the plant world, open to the interest of researchers, those who dabble in botany and curious visitors. The Pisan Garden certainly plays this role, but it does not stop there. Like other botanical gardens of long standing, it has fostered an extraordinary partnership between science and art, which is still at the heart of many of initiatives and projects. A visit to the Botanical Garden of Pisa invites visitors to enter a richly evocative space with multiple cultural dimensions. Central to each tour is the surprising diversity of forms, colors and uses of plants, on which are inserted - like branches on a trunk - insights into the fields of history, literature, visual arts, architecture, gardening, horticulture and ethnography. This guide to visiting the Botanical Garden of Pisa offers some of these insights, with considerations of the history of the Garden and the people who have defined its roles and assembled its many collections, including those pertaining to the adjoining Botanical Museum.]
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Book
Lucia Amadei;
Gianni Bedini;
Simonetta Maccioni;
Lorenzo Peruzzi;
Giuseppe Pistolesi;
Roberta Vangelisti;
(2023)
Botanica illustrata nell'Ottocento. Le grandi tavole didattiche e il catalogo manoscritto di Pietro Savi
(/isis/citation/CBB911087677/)
Book
Franco Antonio Mastrolia;
(2023)
L'Orto botanico-agrario di Lecce. Dai primi dell'Ottocento agli anni Trenta del Novecento
(/isis/citation/CBB067776095/)
Book
Silvia Fogliato;
(2021)
Orti delle meraviglie. I giardini botanici e la diffusione planetaria delle piante
(/isis/citation/CBB163926256/)
Chapter
Florike Egmond;
(2021)
Sixteenth-Century University Gardens in a Medical and Botanical Context
(/isis/citation/CBB585001235/)
Article
Lisa Brancaleoni;
Daniele Vergari;
(2021)
Antonio Campana Botanico: inediti legami scientifici e familiari nella Firenze a cavallo tra XVIII e XIX secolo
(/isis/citation/CBB602333816/)
Book
Alessandra Dattero;
(2022)
Il bosco: Biodiversità, diritti e culture dal medioevo al nostro tempo
(/isis/citation/CBB708100664/)
Chapter
Anna Maria Pult;
(2003)
L’uso delle acque interne nel territorio pisano in età moderna
(/isis/citation/CBB084437142/)
Article
Natacha Fabbri;
(2022)
Le piante tra natura naturans e natura naturata: immagini di armonia vegetale nella prima età moderna
(/isis/citation/CBB928108664/)
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Paula De Vos;
(2019)
The Past and Future of Early Modern Pharmacy History
(/isis/citation/CBB001984498/)
Book
Stephen A. Harris;
(2021)
Roots to Seeds: 400 Years of Oxford Botany
(/isis/citation/CBB396884006/)
Book
Lucia Tongiorgi Tomasi;
(2022)
Il 'Libro d'herbe' di Gherardo Cibo tra arte, natura e scienza
(/isis/citation/CBB899140549/)
Book
Maria Stella Rossi;
(2021)
In the Woad Blue: History of a Plant and a Colour
(/isis/citation/CBB540850166/)
Book
Paolo Pecere;
(2023)
La natura della mente. Da Cartesio alle scienze cognitive
(/isis/citation/CBB751480142/)
Book
Svetozar Y. Minkov;
Bernhardt L. Trout;
(2018)
Mastery of Nature: Promises and Prospects
(/isis/citation/CBB548935384/)
Book
Marina Paola Banchetti-Robino;
(2020)
The Chemical Philosophy of Robert Boyle: Mechanicism, Chymical Atoms, and Emergence
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Antonio Clericuzio;
(2022)
Uomo e natura: Scienza, tecnica e società dall'antichità all'età moderna
(/isis/citation/CBB210256429/)
Book
Roberto Bondì;
(2023)
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Paola Giacomoni;
(2019)
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(/isis/citation/CBB629451038/)
Chapter
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Anastasia Stefanaki;
Tinde van Andel;
(2023)
Not just a Garden of Simples: Arranging the Growing Floristic Diversity in the Leiden Botanical Garden (1594–1740)
(/isis/citation/CBB851040632/)
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